Gabriele Sacchini e la rinascita dell'Accademia

 

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L'anno di fondazione dell'Accademia dei Pastori del Marzeno detta degli Incamminati è fissato nel 1660.
L'Accademia visse attivamente fino al 1720, ma poi decadde non trovandosi più alcun interessato a condurne il timone, mentre nella civica biblioteca di Modigliana restano soltanto alcuni manoscritti, per lo più componimenti poetici, a ricordare l'attività letteraria svolta.

Nel 1755, il modiglianese Gabriele Sacchini, padre provinciale dell'Ordine dei Frati Cappuccini, valente studioso e autore di varie opere fra cui una inedita Istoria della Terra di Modigliana, "bramando far risorgere ancora con tutta gloria" la primitiva Accademia "ridotta [...] da lungo tempo in cenere", "spinto non meno da naturale affetto, che ciascuno porta alla propria Patria", il 27 ottobre 1755 convocò presso "la libreria dei PP. Cappuccini" nel convento di Monte Sion a Modigliana, diciannove "Signori Letterati" (otto erano religiosi e sette Laici), fra cui il modiglianese Giorgio Laghi, Auditore fiscala a Siena, unico superstite della spenta Accademia dei Pastori del Marzeno detta degli Incamminati.
Padre Sacchini nella riunione spiegò la proposta di "ravvivare l'antica Accademia". Tutti i presenti approvarono, e procedettero seduta stante all'elezione delle cariche sociali nominando il nobile Gioacchino Papiani di Modigliana, governatore pontificio, alla carica di Principe (Registro Primo dell'Imperiale e Reale Accademia degli Incamminati, pp. 15-18).
Fu interpellata la Segreteria di Stato di Firenze, che rispose non necessario "ulteriore permesso" dal momento che "non essendo stata soppressa l'Accademia degli Incamminati per ordine del Governo", il verbale con la decisione del 27 ottobre andava letto come atto di riassunzione.

Le principali motivazioni che Gabriele Sacchini aveva portato avanti  per ricostituire l'Accademia a Modigliana, erano l'amore per la scienza unitamente al desiderio "di vedere applicati ne' studi di buone e belle lettere tanti particolari talenti, che trovansi in questa terra" dove, purtroppo, "negli anni presenti regna esorbitantamente l'ozio perniciosissimo". Inoltre, per assicurare all'istituzione un ordinato reggimento, sotto il titolo "Costituzioni" degli Accademici Incamminati di Modigliana, aveva dettato una serie di norme regolamentari, che si possono leggere nel già menzionato "Registro".

Sette erano le "Dignità" o cariche previste: "il Principe, due Censori, un Segretario, un Sottosegretario, un Questore, un Archivista", motivo per cui "ogni anno dopo la Pasqua di Resurrezione si dovranno congregare gli Accademici nella sala dell'Accademia, o altro luogo proprio, ed ivi dare i loro voti segreti.

Scopo principale dell'"Accademia rediviva" era di promuovere interesse ed amore "alle buone e belle lettere", prevedendosi che "in una stanza o sala determinata, che si chiamerà Sala Accademica" si dovessero "una volta il mese riunire gli Accademici per farvi il mensuale congresso letterario, nel quale si potrà parlare di qualsivoglia materia scientifica ed erudita, ma sempre leggendo e mai a memoria, o sia cosa da sé composta, o sia anche opera  d'altri, e stampata, purchè siavi della buona erudizione, sia modestissima, chiara e nuova [...] ".

Comunque, una volta all'anno si sarebbe dovuto tenere una Tornata o "Accademia Pubblica Solenne" nella quale "avrà sempre il primo posto, e luogo da sedere, e recitare il Principe, poi l'Oratore che sarà stato scelto preventivamente [...] per fare l'Orazione accademica".

Come si può notare L'Accademia viene regolamentata con le "Costituzioni" e diventano, per un lungo periodo, regolarmente annuali "le Tornate".

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